Enzo Morelli. Archivio generale dell'opera

a cura dell'Associazione Culturale Enzo Morelli pittore

  • Figura sdraiata, 1948 ca.

    Figura sdraiata, 1948 ca.

  • Enzo Morelli al lavoro

    Enzo Morelli al lavoro

  • Figura sdraiata, 1955 ca.

    Figura sdraiata, 1955 ca.

  • Paesaggio, 1950-60 ca.

    Paesaggio, 1950-60 ca.

  • Case in collina, 1960

    Case in collina, 1960

  • Inverno nell'Oltrepò, 1960 ca.

    Inverno nell'Oltrepò, 1960 ca.

Enzo Morelli. Tutti i colori del Novecento.

 

Artista difficilmente classificabile nei canoni stilistici del suo tempo, sebbene partecipe di alcune tra le più importanti esperienze artistiche di primo Novecento in Italia. Uomo rigoroso e insieme esuberante, imprevedibile.

Questo in estrema sintesi era Enzo Morelli (1896-1976), pittore nato allo scadere dell’Ottocento ma che seppe ritagliarsi un ruolo da protagonista nella prima metà del Novecento, portando avanti una personale ricerca artistica che ha sempre oscillato tra momenti di entusiastica aderenza e condivisione di percorsi con artisti e movimenti che hanno segnato la sua epoca (si pensi alla sua vicinanza con Arturo Martini, Mario Sironi, Arturo Tosi, Achille Funi…) e momenti di consapevole ritiro in una ricerca più autonoma, quasi contemplativa, lontano dal clamore della città.

Senza dubbio l’anima di Morelli fu quella di un pittore colto e ispirato, forte di uno studio serrato dei maestri del nostro più glorioso passato (da Giotto a Piero della Francesca), declinati attraverso una sensibilità votata alla modernità, un’inclinazione innata per gli accenti lirici del colore e una pittura basata sulla solidità plastica e sulla sintesi.

Eppure Morelli si avvicina al mondo dell’arte attraverso il disegno rapido d’annotazione, praticato sin da giovanissimo con uno stile fresco, realistico, poetico, dal quale prese vita il suo impegno nel campo dell’illustrazione per le più importanti riviste dell’epoca come “La Lettura” e “L’Illustrazione Italiana”.

Morelli, così estroverso come illustratore, fu invece particolarmente concentrato e asciutto nella pittura (che sia di paesaggio o di figura), frutto di una visione sintetica, aperta e grandiosa, e condotta con una nuova e moderna sensibilità ai problemi della luce. Il dipinto è per lui il momento in cui l’instabilità del reale si ferma per prendere la consistenza dell’idea. Alcuni paesaggi assisiati e umbri realizzati sul finire degli anni ’20 dovrebbero senza dubbio far parte di qualsiasi collezione importante del primo Novecento. Nè vanno dimenticate le sue grandi opere a godimento pubblico, vale a dire affreschi o vetrate istoriate per lo più realizzate per committenze ecclesiastiche, ma non solo, anche per importanti edifici civili, uno fra tutti il Palazzo di Giustizia di Milano.

Queste diverse “anime” dell’arte di Morelli saranno compresenti per parecchi anni, dando vita a una produzione vastissima, a volte contraddittoria, cosa che ha spesso sorpreso numerosi critici, che di fronte a una figura complessa come quella di Enzo Morelli non hanno mai avuto vita facile, soprattutto quelli abituati ad assegnare etichette.

Se un filo conduttore si può trovare nel suo percorso artistico, è senza dubbio lo stupore. Stupore di fronte a un paesaggio, magari intravisto attraverso il finestrino della sua auto durante una delle sue numerose “gite” con la moglie Anna. Un paesaggio dapprima catturato attraverso veloci appunti su carta, poi metabolizzato e infine restituito a grandi campiture, e con l’esuberanza del colore della sua tavolozza. Ma lo stupore che Morelli nutriva costantemente di fronte alle multiformi sfaccettature della vita si manifestava anche di fronte al volto di un amico, oppure a un qualche oggetto solitario o a un vaso di fiori, di cui ha sempre saputo restituire la natura più palpitante.

Ad Enzo Morelli vogliamo dedicare questo sito, convinti che possa contribuire a restituirgli un po’ di quella giusta e doverosa visibilità che col tempo, tuttavia, è andata affievolendosi. E parimenti vogliamo dedicarlo ai più autentici amanti dell’arte, perchè sappiamo che in queste pagine e nel vastissimo e approfondito lavoro di raccolta e riordino dell’opera morelliana contenuto nell’Archivio generale qui pubblicato, troveranno molto materiale utile per perfezionare ed integrare le loro conoscenze sulla pittura italiana del Novecento, scoprendo così – o magari riscoprendo – uno dei suoi più interessanti e sfuggevoli protagonisti.

 

Diego Galizzi
Associazione Culturale Enzo Morelli pittore