L’anima di Morelli è fondamentalmente quella dell’illustratore. Per questo il disegno è la base portante del suo lavoro. Al rientro dalla Grande Guerra il suo album da disegno diventa compagno inseparabile, con il quale annota in presa diretta paesaggi, volti, monumenti. Si tratta per lo più di studi per successive rielaborazioni pittoriche.
A partire dal 1922 il paesaggio umbro diventa un motivo ricorrente, che Morelli cattura con le sue stupite, incantate vedute.